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. Colorimetria: Munsell

Le possibili combinazioni di tinta, saturazione e luminosità nei colori sono inesauribili. E' perciò di estrema utilità poter disporre di un ricco campionario che illustri esaurientemente le principali combinazioni, prescrivendo la ricetta pratica per ottenerle, cioè quanto occorre metterci di bianco, quanto di nero, quanto di tinta cromatica.
E' questa la colorimetria, ossia la scienza che attribuisce ai vari colori dati e riferimenti precisi, che prescindono dalla risposta psicofisiologica dell'osservatore.

Storicamente il primo serio tentativo di classificare i colori è il celebre Atlante dei colori di A. H. Munsell, pubblicato nel 1915 e in versione migliorata nel 1929, dopo la sua morte.

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* CAPITOLO 2 - FISICA DEL COLORE *
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[ Fig. 8 ] Il sistema di Munsell per la rappresentazione dei colori.
Lungo la circonferenza la tinta, in dieci tonalità.
Sull'asse verticale la luminosità o valore, in undici passi.
Infine, lungo il raggio, la saturazione, in sei passi.

 

 


Egli fornisce un sistema con standard di colore basato sull'idea che, dato che gli attributi del colore sono tre: tinta, saturazione (che Munsell chiama croma) e luminosità (da Munsell chiamata valore), le loro possibili combinazioni possono essere disposte in un grafico a tre dimensioni utilizzando tre coordinate.

Munsell prende cinque tinte pure principali, che sono il rosso, il giallo, il verde, il blu e il viola, più le cinque intermedie, e le dispone su di una circonferenza.
Per il centro della circonferenza passa un asse verticale, l'asse della luminosità, suddiviso in undici segmenti, di cui il più basso è nero, il più alto bianco e gli altri sfumano gradualmente attraverso tutte le tonalità di grigio. I nove grigi sono ottenuti mescolando bianco e nero in proporzioni tali da dare all'occhio umano la sensazione di una gradazione di luminosità regolare e uniforme [ Fig. 9 ].

 


 

[ Fig. 9 ] La sensazione visiva di luminosità di un grigio è rappresentata sull'asse orizzontale secondo il criterio di gradualità usato nel grafico di Munsell (grigi numerati da 1 a 9). In realtà l'effetto di gradualità è ottenuto con miscele di bianco e nero la cui luminosità varia, se vista da uno strumento, in modo tutt'altro che graduale, come mostrano i valori sull'asse verticale.

 

 

 


Sistemate la tinta lungo la circonferenza e la luminosità lungo l'asse, resta da rappresentare la saturazione o croma.
Questo si fa lungo la direzione del raggio dividendo convenzionalmente lo spazio tra l'asse (grigio) e il perimetro (tinta) in cinque zone (o anche quindici, nella versione più aggiornata del sistema Munsell). Lungo tali zone varia la miscela grigio-tinta, partendo dal grigio acromatico al centro - valore di croma zero - per arrivare al colore puro nella zona più esterna - valore di croma massimo.
Il risultato di questo procedimento è che, alla fine, per ogni tinta si ha una specie di foglio quadrettato, costituito da 5 x 11 = 55 quadretti, la cui luminosità cresce dal basso all'alto e la cui purezza aumenta dal centro verso il bordo; la fila dei quadretti in alto dà le miscele bianco-tinta, quella in basso le miscele nero-tinta.